Guerra e pace: la natura delle nostre paure

Guerra e pace: la natura delle nostre paure. La matrice della nostra debolezza è la paura. Viviamo in un mondo che fa della paura un’arma per addormentare le coscienze ma noi siamo complici di questo meccanismo. Cosa possiamo fare? Molto: attivare il cuore!  Superare l’umana propensione alla paura e al conflitto rimanendo umani e saldi nei momenti di crisi, tendere la mano a chi abbiamo dinanzi, respirare profondamente e aprirci ai più alti valori umani. Molto dipende da noi.

Il riflesso di ciò che siamo

Il mondo che abbiamo attorno è il riflesso di ciò che siamo. Ci svegliamo al mattino, facciamo colazione, scorriamo pigramente i titoli di un giornale e riteniamo di capire cosa avviene là fuori, nel mondo, vicino o lontano da noi. Il mondo. Qualcosa di esterno. Un esterno che può incuriosire o preoccupare, attrarre o spaventare. L’Ucraina e la Russia certamente spaventano. E così si moltiplicano le opinioni, le partigianerie, i terrori e le reazioni di rabbia. I social sono invasi da pensieri del momento, da stralci di articoli riportati e mai compresi, da notizie false e considerazioni più o meno realistiche. I talk show vedono lievitare gli ascolti (con relativi introiti pubblicitari) mettendo a confronto ospiti che spesso litigano mentre parlano della necessità della pace.
Tutto, come se ciò che avviene dipendesse da altro che non da noi stessi, come se i fatti del mondo non fossero il riflesso di ciò che siamo.

Il riflesso di ciò che siamo. Forse, è un pensiero che ci coinvolge troppo. Ci obbliga a guardarci allo specchio e riconoscere che quello che leggiamo sui giornali è il riflesso di una società che – se ognuno di noi non ha direttamente creato – sicuramente ha colpevolmente e passivamente accettato. Stiamo ora uscendo da una pandemia che ha rivelato quanto poco sia bastato per mettere molte persone le une contro le altre.  Sono stati sufficienti pochi slogan e una pressante e condizionante informazione, per generare lo scontro fra molte (troppe) persone. No vax e Si vax. Termini che non significano nulla, accettati come barriere per una lotta che è penetrata nei cuori e nelle menti delle famiglie. Paura e separazione.
E ora… la guerra in Ucraina. E ancora paura, opinioni buttate lì, permeabilità alle influenze di massa, schieramenti accettati nella quasi totale cecità.

Non sono la politica o l’economia a dirigere il mondo, ma la natura di ogni singolo essere umano. Il mondo che conosciamo, quello di casa nostra, della nostra città o della nostra nazione, è il puro e semplice riflesso di ciò che noi stessi siamo, che pensiamo e che accettiamo. Putin è il riflesso di tutto questo. Le guerre iniziate dai colonialisti occidentali sono tutto questo. L’invasione della Cina in Tibet (tranquillamente accettata dall’Occidente) è il risultato di tutto ciò.

Quando litighiamo furiosamente con amici, parenti e amanti, quando discriminiamo le persone per una ragione qualsiasi, quando aggrediamo chi abbiamo accanto per paura o innata brutalità, portiamo dentro i semi di ogni guerra, perché il conflitto è dentro di noi.
L’egoismo, l’arrivismo, l’indifferenza per il dolore (se non ci colpisce in faccia da pochi centimetri), sono il segno di un’umanità immatura, debole, pericolosa. Assistiamo a interminabili discussioni sul futuro dei nostri figli, sulle difficoltà del lavoro, del trovare casa, ma non ci rendiamo conto che la vera e più profonda minaccia è il conflitto che ci portiamo dentro, destinato a generare dolore, solitudine e paura.

La natura di ogni guerra

Cosa porta alle guerre? Sete di grandezza? Avidità economica? Follie individuali? Tutto quello che si discute sulle poltrone dei talk show o nei tavolini di un bar è fantapolitica, o meglio… fanta-umanità! Interminabili discussioni sugli effetti e totale miopia sulle cause più profonde.
Una guerra, qualsiasi guerra, ha come vera causa la mente umana e la sua incapacità di capire la vita e se stessa. L’incapacità di cogliere le debolezze, i flaccidi bisogni e l’ignoranza della mente, una mancanza che rende completamente succubi di qualsiasi influenza esterna, quale sia la sua dimensione e provenienza.

Vediamo opinionisti, economisti, giornalisti, storici, politologi, costantemente impegnati a dare opinioni, commentare strategie, valutare circostanze, come stessero parlando di un grande gioco di ruolo. Ma la guerra rappresenta una malattia mentale dalla quale l’umanità nel suo complesso è affetta. Non è il risultato di fenomeni esterni. È dentro di noi e dobbiamo liberarcene.

È raro assistere a una vera maturità, una saggezza, un’intelligenza che esamina le cause. Ma parlo delle vere cause, quelle vive in noi stessi e agenti in ogni momento della vita. Assistiamo quasi sempre a litigi e interminabili discussioni sugli effetti. Nessuna reale volontà di guardarsi dentro.
In un mondo malato e conflittuale, la capacità di schierarsi e combattere per giusta causa è non solo legittima, ma onorevole e dovuta. Però, non è questo il punto della situazione. Il conflitto non nasce da pensieri diversi e dal diritto di esporli o proteggerli, ma dalla pretesa di imporli.
Poche persone sono disponibili a guardarsi per capire che il problema risiede in ognuno. Senza questa maturità e capacità di cercare il vero e le cause in se stessi, non cesseranno mai i soprusi, le guerre, le discriminazioni e ogni genere di violenza.

Cosa possiamo fare per impedire la guerra? Molto!

Cosa possiamo fare? Molto!

So bene che queste riflessioni porteranno a pensieri del tipo: “Tutte belle parole, filosofia, ma intanto c’è una guerra”. È proprio questo il genere di pensieri che nutre e mantiene il sistema aberrante nel quale viviamo. È la via più facile per allontanare ogni responsabilità da se stessi. “Noi cosa possiamo fare?”. Molto, perché l’azione parte dalla mente! E quando siamo aggressivi con chi abbiamo accanto, o siamo disposti a muoverci in antitesi con la coscienza per un mero interesse personale, stiamo fornendo la nostra energia per potenziare ciò che di peggio accade attorno a noi.
La natura della guerra è in ogni essere umano.
È il risultato dei conflitti, degli egoismi e della brutalità che ci portiamo dentro, ma che non vogliamo guardare.

Diventare più forti.

E allora? Possiamo davvero fare qualcosa di concreto? Prima di tutto dobbiamo cessare di vivere nella paura. A chi giova un conflitto nucleare? A nessuno! A chi giova la terza guerra mondiale? A nessuno! Quindi possiamo stare tranquilli? E quando mai? Di impossibile esiste solo l’impossibile. Tutto è possibile, certo, ma non solo che il conflitto in Ucraina si allarghi a tutto il mondo.  È anche possibile che dalla paura di una guerra in tutta Europa sorga una nuova concezione di solidarietà e di rifiuto per ciò che è stato nel passato. Perché non si ripeta più.
Per quale ragione le previsioni devono sempre essere negative, spaventose e peggiorative del presente? Perché molte persone comprano un giornale o leggono un post principalmente quando si presentano con titoli scandalistici o terroristici? Non è forse vero che questo ne favorisce lo sviluppo e la diffusione? E questo influenza le menti, accrescendo l’ansietà, la paura del futuro e il conseguente egoismo.

Dobbiamo diventare più forti! Ma per riuscirci, occorre comprendere la prima causa di ogni debolezza: la paura. La pandemia ha sciolto il cervello di molti individui, come una droga che ha mandato in tilt sentimenti e logica. Adesso la guerra in Ucraina. E domani?
Siamo diventati tremendamente deboli, addormentati in un sogno (che chiamiamo vita) fatto di cose inutili, di egocentrismo e di mancanza di vero Amore.
Siamo diventati scialbi, grigi come i vestiti che indossiamo, come l’asfalto sul quale camminiamo, indifferenti e passivi dinanzi ad ogni sofferenza che non sia la nostra. Troppo pieni di bisogni e del desiderio di essere visti, apprezzati e riconosciuti. Meglio qualche migliaio di “mi piace” su un post, che un vero sentimento condiviso.

Non è solo una questione di “pensieri” che rimangono nell’aria. I pensieri devono trasformarsi in carne e fuoco. Devono tramutarsi in sentimenti e atti. Non conosciamo il futuro, quindi dobbiamo concentrarci sul presente. Dobbiamo calmare la mente, prendere le distanze da una continua informazione frammentaria, studiata per colpire e spaventare. Possiamo svegliarci al mattino e dedicare dieci minuti fermandoci e respirando profondamente. Possiamo aumentare il numero di sorrisi che dispensiamo e ridurre il numero di grugniti.
Tutto questo è una cura. Abbiamo il potere di ridurre la paura, l’ansietà e la freddezza che ci portiamo dentro. Dobbiamo solo volerlo.

Il Cuore al potere

In quest’ultima settimana, in una sola settimana, ho conosciuto diverse persone che si sono attivate per fornire ai profughi ucraini diversi beni di prima necessità, e alcuni hanno anche ospitato famiglie che non avevano un luogo dove stare. Questa è l’altra faccia dell’essere umano. Certamente non di tutti, ma probabilmente di un numero di persone più grande di quanto si potrebbe pensare.
Nella vita di tutti i giorni e non solo nei momenti di gravi necessità dovremmo dare più potere al cuore. La mente è molto importante. Il suo sviluppo, il suo equilibrio, determinano il mondo che vediamo e di conseguenza il mondo che noi stessi creiamo. Ma la mente, da sola, senza lo sviluppo del Cuore, può anche diventare molto pericolosa.

La mente è qualcosa di matematico e funziona in modo abbastanza elementare. È principalmente binaria e duale. Coglie difficilmente le sfumature di colore e propende per le risoluzioni drastiche: o nero, o bianco. Un ipersviluppo mentale in assenza di un proporzionale sviluppo empatico, come spesso accade in ambito “scientifico”, può portare a dimensioni di conflitto di considerevoli proporzioni.

Dobbiamo imparare a porre il Cuore al potere. Non le emozioni più comuni, quelle di pancia, sempre asservite ai condizionamenti e ai preconcetti del pensiero, ma quella sensibilità empatica capace di percepire l’alba nell’imbrunire, la dolcezza di un sorriso, la bellezza celata dietro agli apparenti orrori della vita.

Ogni cosa è impermanente. La crisi in Ucraina passerà. La pandemia passerà. Ma ciò che non passa da solo è l’umana propensione alla paura e al conflitto. Questo è nelle nostre mani. Rimanere umani e saldi nei momenti di crisi, dipende solo da noi. Tendere la mano a chi abbiamo dinanzi, anche se tutti chiedono un linciaggio, dipende solo da noi. Respirare profondamente e aprirci ai più alti valori umani, dipende unicamente da noi.

Io insegno da più di quarant’anni tecniche di Meditazione e lo studio di se stessi, abbastanza per aver riconosciuto – sul campo e non nella teoria – che un cambiamento è veramente possibile e che esistono gli strumenti per accelerarlo. Lo è, è davvero possibile, solo se cessiamo di pensare che non possiamo fare nulla e che il nostro mondo è in mano a pochi. Rimarrà in mano a pochi, solo se continueremo a pensare di essere inutili.

Inner innovation project: agire per un cambiamento

Agire per un cambiamento

Nella vita le parole sono importanti e non vanno usate male, ma per superare le paure e le debolezze che viviamo, ragionare e parlare non basta. Occorre agire per un cambiamento concreto.
Inner Innovation Project è un Progetto per un Nuovo Rinascimento Inteoriore. Tutto quello che offriamo ha lo scopo di promuovere una visione che non è solo concettuale. La nostra conoscenza delle Scienze Interiori ha un valore concreto che si basa su più di quarant’anni di esperienza sul campo.

Lo abbiamo sperimentato, lo abbiamo insegnato e abbiamo toccato con mano i risultati. Le Scienze Interiori che trasmettiamo permettono un reale cambiamento di passo, nel corpo, nella sfera emozionale e in quella mentale. È davvero importante! Abbiamo già constatato quanto gli eventi siano imprevedibili e quanto poco ci si possa fidare dei cosidetti “potenti” del mondo (nessuno escluso). Agire per un cambiamento concreto in noi stessi è fondamentale, oggi più che mai.

Inner Innovation Project non è un semplice contenitore di idee, ma un Progetto che in molti stanno abbracciando per diventare più forti e stabili e influire positivamente sull’ambiente in cui vivono, per rispondere dall’interno alla follia di un mondo che – al momento – sembra impazzito. Quello che noi conosciamo, che abbiamo sperimentato, che sappiamo essere efficace, lo trasmettiamo con il massimo impegno, con onestà e serietà.
I nostri corsi, per noi, non sono una semplice attività, ma una vera e propria risposta alle necessità di questa epoca, perché ognuno di noi è in primo luogo responsabile della propria serenità e di quella di coloro che ama.

Con il Cuore e con la Mente bene aperta, il nostro vero interesse è diffondere il più possibile le Conoscenze di cui siamo in possesso. Guarda le nostre principali attività a questa pagina.
Saremo lieti di rispondere al tuo eventuale bisogno di altre informazioni. [email protected]
A presto!

Leggi anche: “La Paura” di Antonella Spotti

 

Lascia un commento