Cosa è davvero lo Yoga?
Questa sembra una domanda strana, dato che più o meno tutti conoscono questa disciplina.
In realtà, non è così. Possiamo affermare, senza temere smentite, che poche persone sanno realmente cosa sia lo Yoga.
Quello che oggi è diffuso come Yoga, nella maggioranza dei casi non lo è affatto.
Questa non è una critica nei confronti dei molti insegnanti in tutto il mondo e nemmeno nei confronti di chi trae piacere e beneficio da questo genere di pratiche.
È semplicemente una constatazione. Sapete come si usa dire? “Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”.
Si può tranquillamente praticare del “non yoga” traendone benefici e piacere. Basta sapere cosa si sta facendo.
Questo articolo vuole spiegare in breve la natura di questa disciplina, a lato delle mode e delle trasformazioni che ha subìto negli ultimi cinquant’anni, soprattutto in Occidente.
La presente è un’introduzione ad una serie di articoli che seguiranno. Approfondiremo il tema dello Yoga Antico un po’ alla volta.
Le origini del termine
Nessuno sa esattamente quando è apparsa questa disciplina in India (sua terra di origine); quantomeno, non dal punto di vista storico. Sappiamo che il termine “Yoga” compare per la prima volta nell’antico Rgveda (datazione incerta, dai 1700 ai 2000 A.C.).
Nel testo il termine è usato per indicare come l’essere umano debba “controllare la propria natura inferiore, così come va controllato un cavallo” .
La parola “Yoga”, infatti, si sviluppa dalla radice “Yuj”, che significa, aggiogare, o unire.
In realtà questo termine è usato in maniera diversa, secondo le altre parole cui è associato. In base a questo riveste più importanza il concetto di controllo e dominio di sé (aggiogare la natura inferiore), oppure quello di unità (unione con un principio superiore, o unificazione delle energie polari e opposte).
Nei Veda non si riscontrano spiegazioni tecniche e non è indicato alcun metodo specifico che si possa attribuire alla parola Yoga. Questo non significa che non fosse sottinteso o conosciuto un sistema codificato ma, di fatto, non ne esistono testimonianze scritte.
Le prime descrizioni precise le troveremo in seguito, con la stesura delle Upanisad (ottavo secolo A.C.).
Nella Katha Upanisad, ad esempio, si fa riferimento ai sensi percettivi come a “cavalli” e allo Yoga come al mezzo per tenerli a freno.
In altre parole, sin dal principio, il termine è usato per indicare generalmente la necessità di ottenere un controllo sulla natura inferiore dell’essere umano, per elevare le sue qualità ad un livello superiore.
Lo Yoga è quindi presentato come una serie di procedimenti psicofisici idonei a ottenere il passaggio ad uno stato di più elevata coscienza individuale. Le origini del termine descrivono chiaramente cosa è davvero questa scienza.
Lo Yoga come via di ascesi
Nella già citata Katha Upanisad, si trova questa spiegazione:
(Kaṭha Upaniṣad, I.2.12, traduzione di Pio Filippani Ronconi, in Upaniṣad antiche e medie, Torino, Boringhieri, 2007, p. 347)
Queste parole spiegano bene cosa si intendesse con la parola “Yoga”: in seguito alla pratica dello Yoga individuale, ossia un processo intimo e non legato a fedi o regole religiose istituzionalizzate, il saggio contempla la Natura Divina nascosta al proprio interno.
Esiste una considerevole somiglianza tra questa concezione di spiritualità e quella presentata nel primo Cristianesimo Gnostico.
Nella frase citata, per chi conosce gli aspetti segreti dello Yoga, già si individuano i segni di un linguaggio tecnico.
Quando si parla del “Dio che giace nel cuore”, si fa riferimento allo stato di coscienza sperimentabile nel Quarto Chakra. E quando si parla della “cavità” in cui risiede, ci si riferisce ad un’area specifica di quel Chakra, talvolta detta “La grotta del cuore”.
Vediamo in una semplice frase come sia riconoscibile una conoscenza metafisica della struttura sottile dell’essere umano, e di una precisa tecnologia per manipolarne il potenziale, definita “Yoga individuale” (adhyātma yoga). Lo Yoga originario quindi, indiscutibilmente, nasce come disciplina introspettiva e contemplativa, con precise basi filosofiche e metafisiche. Il suo scopo è solo e unicamente quello di realizzare la Natura Divina della realtà e dell’essere umano. Ecco cosa è realmente lo Yoga: una via di ascesi.
Lo Yoga e il corpo fisico
A questo punto possiamo chiederci: come siamo passati da una concezione spiritualista, filosofica e trascendentale, ad una visione tanto fisica e materiale, tale da aver portato a identificare lo Yoga in una forma di ginnastica terapeutica e rilassante?
Prima di tutto, per rispondere a questa domanda, dobbiamo separare la conoscenza di esperti e studiosi, da quella più generale che proviene da riviste, dal marketing e da una letteratura di intrattenimento.
Anche in epoca moderna, infatti, coloro che hanno scritto correttamente e in modo profondo sullo Yoga, sono stati numerosi. Vogliamo citarne solo uno (fra i tanti), ossia Aurobindo , con la sua opera in più volumi: “La sintesi dello Yoga”. L’argomento, però, è stato trattato in modo completo e dotto anche da numerosi altri esperti indiani e da molti studiosi occidentali.
Lo Hatha Yoga
Quello che in Occidente fu conosciuto negli anni trenta con il nome di Hata Yoga, è certamente il precursore di tutte le seguenti varianti dedicate al corpo. Lo Hatha Yoga è l’esemplificazione del controllo corporeo dello Yoga. Lo Hatha Yoga pradipika e il Gheranda samitha, sono due testi molto antichi che descrivono un certo numero di tecniche corporee collegandole indissolubilmente al concetto di Yoga.
Anche se qui l’accento sembra posto principalmente sul lavoro corporeo, in realtà i testi spiegano chiaramente che l’intero percorso psicofisico ha un solo scopo: quello di condurre il praticante nello stato di Meditazione.
Più avanti sarà Patanjali a chiarire definitivamente, attraverso i suoi “Yoga sutra”, che lo Yoga inizia con la purificazione corporea, per passare dalle posizioni fisiche e dal controllo respiratorio, e culminare infine nella Meditazione Profonda. Il testo di Patanjali rientra nell’ambito del Raja Yoga e non dello Hatha, sebbene parli delle posizioni corporee (asana) come parte integrante del suo percorso.
Esistono diversi tipi di Yoga ?
Chi ha letto di più sa che esistono diversi tipi di Yoga. Oggi va di moda definirli “stili diversi”. È una descrizione errata, che rivela la scarsa conoscenza dell’argomento. Per capire le tipologie, si deve ritornare al senso della parola “Yoga”, che varia dal concetto di “controllare” e “dominare”, a quello di “riunire” e “unificare”.
Lo Hatha Yoga, più incentrato sul corpo fisico come strumento, può essere descritto come: “Il metodo per unificare le correnti vitali attraverso l’autocontrollo corporeo”.
Il Raja Yoga, può essere definito come “il metodo per unificare la sfera umana e quella divina attraverso il controllo del respiro e della mente”.
Come si può notare, il termine “Yoga” rimane lo stesso, ma la declinazione che si dà al significato della parola è in rapporto ai procedimenti insiti in un particolare metodo.
Ogni forma di Yoga, in poche parole, rappresenta una metodologia specifica per l’ottenimento del medesimo risultato: la realizzazione spirituale e la scoperta del lato Divino all’interno dell’essere umano.
Le differenze più note
I principali tipi di Yoga tradizionale, di provenienza vedica, che quasi nulla hanno a che vedere con ciò che si conosce e si propaganda oggi, sono i seguenti:
- Karma Yoga
- Bhakti Yoga
- Jnana Yoga
- Dhyana Yoga
- Raja Yoga
A questi si aggiungono ulteriori metodologie provenienti dalla tradizione Tantrica, che si discosta da quella vedica. Le principali sono le seguenti:
- Hatha Yoga
- Kundalini Yoga
- Laya Yoga
- Mantra Yoga
Si tratta in realtà di suddivisioni abbastanza arbitrarie, alcune delle quali poco accettate da molti studiosi perché, ad esempio, il Laya Yoga o il Mantra Yoga non rappresentano una vera e propria forma di Yoga, quanto un modo per definire alcuni procedimenti che talune scuole hanno adottato come preminenti, rispetto ad altri.
Dividere questa scienza in varie tipologie è corretto?
Abbiamo voluto indicare le suddivisioni oggi universalmente accettate da storici e studiosi. Uno Yogi tradizionale, però, non sarebbe necessariamente d’accordo e noi lo siamo ancor meno. Il motivo risiede nel fatto che lo Yoga è una Via di ascesi interiore, che utilizza una pletora di procedimenti estremamente vari per ottenere una condizione di autorealizzazione.
La necessità, tipicamente occidentale, di catalogare ogni cosa e fornire definizioni, come se le parole potessero rivelare e fotografare la realtà, si discosta alquanto dalla fluidità di un percorso interiore e spirituale. Questo è il motivo principale per cui, in genere, noi preferiamo usare il termine “Yoga Antico”, per descrivere un percorso che, riprendendo le parole di Aurobindo, è la Sintesi di una vasta e multiforme conoscenza.
Quindi, quando ci chiediamo cosa sia davvero lo Yoga, dobbiamo rispondere che è un sistema raffinato e multi metodologico. Suddividerlo in varie tipologie non è corretto. Può essere utile solo a scopo didattico.
Nel prossimo articolo della rubrica dedicata allo Yoga parleremo ancora delle origini di questa scienza, ma in termini meno accademici, entrando nel misterioso e suggestivo mondo delle tradizioni millenarie che si rifanno ai tempi in cui… gli Dei camminavano fra gli uomini.
I corsi settimanali di Yoga e Meditazione e i seminari mensili del Metodo Sphera sono mantenuti ad un prezzo accessibile per consentire a chiunque di accedere ad un’esperienza seria e profonda. Contribuisci alla costruzione di un mondo migliore sostenendo questo progetto. Puoi aiutarci partecipando ai nostri corsi, ma anche diffondendo i contenuti che produciamo e parlando agli amici dei nostri libri e dei nostri video.
Se desideri iniziare un percorso di approfondimento puoi scriverci all’indirizzo [email protected]. Se invece vuoi provare una lezione gratuita o iscriverti ad un corso puoi farlo utilizzando i link in fondo a questa pagina.
GUARDA IL NOSTRO VIDEO DI YOUTUBE “LO YOGA SEGRETO”