LA MEDITAZIONE VIPASSANA

Ultimamente abbiamo ricevuto alcune domande sulla meditazione Vipassana e abbiamo pensato di fare un breve articolo sull’argomento. La Meditazione Vipassana rappresenta le basi di ogni procedimento meditativo e si fonda sui tre aspetti primari: corpo, rispiro e mente.

VIPASSANA E I TESTI CHE NE PARLANO

vipassana testi che ne parlano

La meditazione Vipassana ha le sue radici nelle più antiche tradizioni che risalgono al tempo del Buddha storico, Siddhartha Gautama. Il procedimento di questa tecnica può essere considerato una base per qualsiasi altro genere di meditazione, anche di tipo più avanzato. Va infatti precisato che il termine Meditazione non implica una sola metodologia. Anche nel Buddhismo stesso esiste una vasta pletora di procedimenti.

È importante spiegare qualcosa che non tutti conoscono. Anche se il Buddha storico ha trasmesso varie tecniche meditative e di altro genere, e queste sono entrate a far parte del Buddhismo moderno, connettere la meditazione al buddhismo è sostanzialmente errato. Siddarta Gautama (il Buddha storico) ha praticato e trasmesso tali tecniche perché a sua volta apprese dalle varie tradizioni spirituali (inclusa quella dello Yoga) acquisite nel suo percorso di ricerca interiore. La Meditazione è uno strumento usato nel Buddhismo, come nello Yoga e in molte altre discipline indiane e asiatiche. Praticare meditazione non significa quindi aderire ad una qualsiasi forma di religiosità.

  • Il testo più importante per la meditazione Vipassana è il Satipaṭṭhāna Sutta“, che è presente sia nel canone Pāli (una raccolta di scritti buddisti Theravada) che in quello Mahāyāna. Questo sutta fornisce le basi per la pratica della meditazione Vipassana, delineando le quattro fondamenta della stessa:
  • Kāyānupassanā: la contemplazione del corpo.
  • Vedanānupassanā: la contemplazione delle sensazioni o delle sensibilità.
  • Cittānupassanā: la contemplazione della mente.
  • Dhammānupassanā: la contemplazione dei fenomeni.

Il Mahasatipatthana Sutta è una versione estesa del Satipatthana Sutta, che non solo copre le quattro fondamenta della consapevolezza ma entra anche in dettaglio in materia di quattro nobili verità, un’altra dottrina centrale del buddismo. Un altro testo importante è l’Anapanasati Sutta, che dettaglia la pratica della consapevolezza del respiro, un elemento centrale della meditazione Vipassana.

ORIGINE STORICA

origine storica

  • Periodo: La meditazione Vipassana, come concepita nei sutta menzionati, è stata insegnata per la prima volta da Buddha Gautama intorno al V secolo a.C.
  • Luogo: Gli insegnamenti furono originariamente trasmessi nell’India settentrionale, in luoghi come Bodhgaya e Sarnath, dove il Buddha tenne i suoi discorsi.

 Va precisato che il concetto di “storicità” associato agli insegnamenti orientali e più specificatamente a quelli di coloro che furono considerati grandi Maestri, è sempre molto generico. Nella cultura spirituale di quei popoli, infatti, esiste una visione non accademica del concetto di “Insegnamento”. Esso era fornito sempre attraverso tre distinte aree:

  • Un insegnamento generico, come una sorta di messaggio etico rivolto a tutti.
  • Un insegnamento per coloro che seguivano la via, contenente indicazioni tecniche e filosofiche più approfondite.
  • Un insegnamento diretto a discepoli più vicini al Maestro, con procedimenti e dettami ancora più riservati.

Per questa ragione, quando nei testi di studio si fa riferimento al tipo di insegnamento di Siddharta Gautama, ci si riferisce più specificatamente al primo aspetto dello stesso. Esistono poi trattati più complessi nei quali sono disquisiti concetti tecnici e filosofici appartenenti alla seconda area di insegnamento. Gli aspetti meno conosciuti tramandati oralmente o per scritto da alcuni discepoli non necessariamente contengono tutti gli elementi originali della trasmissione.

Vipassana nei tempi moderni

Sebbene la pratica della Vipassana sia fondamentalmente derivata dagli insegnamenti del Buddha come descritti nei sutta, la sua forma moderna ha subito vari adattamenti e modifiche. Tuttavia, rimane centrata sul principio di “vedere le cose come realmente sono”, esplorando profondamente la natura della realtà attraverso la diretta esperienza personale.

La meditazione, però, qualsiasi genere di meditazione, tradizionalmente è indicata come una pratica difficile da apprendere senza la guida di un maestro. Ne consegue che ogni disciplina di questo genere, presa in se stessa, è meno rilevante della guida che si sceglie per apprenderla e del grado di realizzazione interiore della medesima.

LA PRATICA DELLA MEDITAZIONE VIPASSANA

la pratica della meditazione vipassana

Preparazione

  • Ambiente Tranquillo: È preferibile scegliere un luogo tranquillo e senza distrazioni.
  • Postura: Sedersi in una posizione comoda, mantenendo la schiena dritta, le mani sulle gambe o sul grembo, e il mento leggermente abbassato.

Fasi della Meditazione Vipassana

  1. CONCENTRAZIONE (Samatha)
  • Focalizzazione sul Respiro: Inizia focalizzando l’attenzione sul respiro. Osserva il flusso naturale dell’aria che entra ed esce dalle narici.
  • Consapevolezza del Corpo: Amplia gradualmente la consapevolezza per includere le sensazioni fisiche in tutto il corpo.
  1. OSSERVAZIONE (Vipassana)
  • Osservazione delle Sensazioni: Una volta raggiunto un stato di calma e concentrazione, inizia a osservare le sensazioni nel tuo corpo, sia piacevoli che spiacevoli, senza reagire.
  • Consapevolezza delle Reazioni: Presta attenzione alle reazioni automatiche del tuo corpo alle diverse sensazioni, cercando di mantenere un atteggiamento di distacco e osservazione.
  1. INTROSPEZIONE
  • Osservazione dei Pensieri ed Emozioni: Estendi la tua osservazione ai pensieri ed emozioni che emergono, cercando di non giudicarli o identificarti in essi.
  • Connessione con il Presente: L’obiettivo è restare profondamente ancorati al momento presente, sviluppando un profondo insight della natura transitoria delle esperienze.

Pratica Quotidiana

  • Regolarità: È consigliabile praticare regolarmente, idealmente tutti i giorni, per coltivare una profonda comprensione e una maggiore consapevolezza.
  • Ritiri di Meditazione: Oltre alla pratica quotidiana la tradizione implica momenti di ritiro nei quali le pratiche sono più intense, spesso assieme ad altre persone.
  • Guida Esperta: È sempre consigliabile cercare la guida di un insegnante esperto, specialmente quando si inizia con la pratica.
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