Il cibo e psiche come strumenti di crescita personale
NUTRIZIONE E UMORE
L’alimentazione svolge un ruolo fondamentale non solo per la salute fisica, ma anche per il benessere mentale e la psiche umana. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che ciò che mangiamo può influenzare significativamente il nostro umore, la nostra capacità di concentrazione e persino il rischio di sviluppare disturbi mentali.
Esiste una forte correlazione tra nutrizione e umore. Ad esempio, una dieta ricca di zuccheri raffinati e carboidrati semplici è stata associata a un aumento del rischio di depressione e ansia. Questo accade perché tali alimenti possono causare rapidi picchi e cadute nei livelli di zucchero nel sangue, portando a sentimenti di irritabilità, stanchezza e tristezza. Questi effetti sulla psiche non sono immediatamente visibili ma si manifestano nel tempo in modo progressivo, rendendo più difficile la loro individuazione.
Al contrario, una dieta equilibrata che include una varietà di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre può contribuire a migliorare l’umore. Alimenti ricchi di omega-3, come il pesce, le noci e i semi di lino, sono particolarmente benefici. Gli omega-3 sono noti per le loro proprietà antinfiammatorie e sono stati collegati a una riduzione dei sintomi depressivi.
NUTRIZIONE E FUNZIONI COGNITIVE
Gli effetti del cibo sulla psiche si estendono anche alle funzioni cognitive. Una dieta povera di nutrienti essenziali può influire negativamente sulla memoria, sulla concentrazione e sulle capacità di apprendimento. Alcuni studi hanno dimostrato che una carenza di vitamine del gruppo B, ferro e vitamina D può compromettere le funzioni cognitive.
Un’alimentazione ricca di antiossidanti, come quelle presenti in frutta e verdura, può aiutare a proteggere il cervello dallo stress ossidativo e migliorare le capacità cognitive. Inoltre, il consumo di alimenti ricchi di flavonoidi, come bacche, cioccolato fondente e tè verde, è stato associato a un miglioramento delle prestazioni cognitive.
In generale, una dieta vegetariana ben pianificata può fornire numerosi benefici per la salute del cervello, riducendo il rischio di malattie neurodegenerative, migliorando la funzione cognitiva e l’umore.
NUTRIZIONE E DISTURBI MENTALI
La ricerca ha anche evidenziato un legame tra alimentazione e rischio di sviluppare disturbi mentali. Ad esempio, una dieta ricca di grassi saturi e zuccheri è stata collegata a un aumento del rischio di disturbi mentali come la depressione e la schizofrenia. D’altra parte, una dieta mediterranea, ricca di frutta, verdura, pesce e olio d’oliva, è stata associata a una riduzione del rischio di depressione.
In sintesi, l’alimentazione ha un impatto profondo e dimostrato sulla psiche umana. Adottare una dieta equilibrata e ricca di nutrienti può migliorare l’umore, le funzioni cognitive e ridurre il rischio di disturbi mentali. È essenziale considerare il cibo non solo come fonte di energia fisica, ma anche come un elemento chiave per il benessere mentale e psicologico. Investire in una buona alimentazione è quindi un investimento nella salute mentale e nella qualità della vita.
CIBO E PIACERE
Mangiare non è solo un fatto di piacere. Vero, ma santo cielo, basta con le diete punitive! Generare un conflitto rispetto al cibo è la cosa più sbagliata che possiamo fare. E lo facciamo troppo spesso. Guardare il piatto come un “pastone” salutare, al quale si è tentato di dare la forma di qualcos’altro, è avvilente. Perché tentare di produrre un arrosto di legumi? Una finta bistecca? Spaghetti crudivori che non saranno mai spaghetti?
Perché farlo? La domanda è importante!
Qualcuno lo fa, perché la mente non riesce a distaccarsi dai primi condizionamenti sul gusto e sull’immagine dei cibi.
Perfetto. Anzi, imperfetto e fastidioso, ma realistico. Quante volte, chi ha iniziato a cambiare la propria alimentazione da insana a sana, si è sentito prendere in giro dall’amico o dal parente, che lo ha guardato con commiserazione? Spesso.
Ok, tanto deridere il prossimo e criticarlo, in ogni ambito, è il modo più semplice per dare forza a quelle abitudini di se stessi che si riconoscono sbagliate, ma non si ha la forza di cambiare. Allora, non resta che giudicare gli altri.
Ci siamo abituati, vero? Il punto è un altro e riguarda noi stessi. Quanto è difficile distaccarsi dalle vecchie abitudini, anche quando comprendiamo che non sono adatte a una vita più sana e più lunga?
Ecco, mantenere nella mente l’immagine di queste abitudini e cercare di far aderire quelle nuove alle vecchie immagini, è la via più sbagliata per raggiungere il piacere di cibarsi di alimenti sani.
Piacere e non… dovere!
Convertire il pensiero
È tutto nella mente! La nostra mente è condizionata da alcuni sapori e per questo li ricerchiamo. Non accade solo con il cibo, ma con tutte le nostre abitudini emotive, anche le più deleterie. Il nocciolo della questione è mentale. Come ci comportiamo allora?
La soluzione definitiva è una conversione della mente. La mente è qualcosa che possiamo dirigere, anche se nessuno ci ha mai insegnato a farlo. Il cibo non è solo un’occasione per preservarci dalle malattie e vivere più a lungo, ma anche uno strumento fantastico per ottenere padronanza e imparare a trasformare ciò che non amiamo più di noi stessi. Imparare a farlo con gli alimenti, significa possedere la capacità di farlo con tutto.
Allora, come procedere? Non esiste un solo modo. Quello che suggeriamo adesso serve anche per capire il principio che si nasconde dietro a questo training. Prima di tutto una regola: non ti violentare, non generare conflitti mentali, non trasformare l’alimentazione in un campo di battaglia. La trasformazione, ogni cambiamento che sia reale e durevole, deve avvenire attraverso un ragionamento sereno, sperimentazioni allegre e la consapevolezza della propria libertà.
Incomincia con il guardare un nuovo cibo – ad esempio un cereale integrale, o un frutto – che non sei abituato a mangiare. Non pretendere di trasformarlo attraverso elaboratati sistemi che ne mimetizzano la natura. Mangialo nel modo più semplice. Gustane il sapore controllando i giudizi della mente.
Un nuovo cibo è come uno sconosciuto che ti è stato presentato da un amico. Siete insieme a cena. Lo ascolti parlare, gli fai domande, lo osservi. Cerchi di conoscerlo, di capirlo, di entrare in rapporto. Ecco… è uguale.
Beh… evita di parlare con la frutta o un cereale (soprattutto se sei in compagnia), ma per il resto è uguale. Non dire subito: non mi piace, è brutto, non sa di nulla! Assaporalo, cogline la consistenza, cerca di conoscerlo e, mentre lo fai, ricorda le sue proprietà benefiche.
Quindi, studia un alimento. Fai ricerche. Scopri perché può salvarti da molte malattie, conoscilo dal punto di vista teorico. Poi, fattelo amico. Passa del tempo con quel cibo, sperimentandolo in modi diversi. Sentine il sapore e ricorda le sue proprietà.
Ti sembra una sciocchezza? Bene, possiamo assicurarti che dietro a queste semplici parole si nasconde una profonda e antica conoscenza sul funzionamento della mente e sulle relazioni tra psiche e corpo. Ne parleremo ancora, approfondendo sempre più. Nel frattempo sperimenta, perché la curiosità è la madre dell’intelligenza e della trasformazione del piombo in oro.