In questa seconda parte Di Terlizzi tratteggia la condizione psicologica che giustifica le psicosi e le sofferenze mentali ed emozionali della nostra epoca; la mancata educazione al pensare liberamente, sostituita – già nell’infanzia – dall’imposizione di regole e dogmi (religiosi e laici) che non permettono di costruire una personalità equilibrata, matura e propensa alla ricerca dei significati e dei valori che contano davvero nella vita.
La natura di una libera ricerca interiore • collaborazione e accettazione delle diversità nel mantenimento della propria identità. Lo sviluppo di qualità e intelligenza che ci mettano in grado di far fronte a qualsiasi imprevisto. Nella conferenza è trattato anche il tema della morte, il principio di impermanenza e i suoi effetti nella vita. In che modo possiamo essere pronti a qualsiasi cambiamento nella vita? Qui si esprime l’illusorietà dell’attendersi che fenomeni esterni di natura sociale possano realmente migliorare le nostre condizioni di vita e si definisce l’importanza di ottenere una vera indipendenza interiore, attraverso la quale realizzare un senso di sicurezza, identità, forza e dignità, fondamentali per attraversare qualsiasi futuro ci attenda.
In questa seconda parte sono trattati molti temi connessi al rapporto tra vita sociale e ricerca interiore, partendo sempre dal presupposto che un essere umano non può essere veramente libero finché non si accorge dei legami indotti dall’esterno, miranti a renderlo incapace di pensare in proprio. La conclusione della conferenza affronta un tema davvero caldo: il probabile futuro dell’umanità. Il tema è trattato con molto disincanto, senza frasi fatte e immagini “profetiche”, ma con concretezza e uno sguardo più ampio sulle condizioni della nostra epoca.