No, questo post non parlerà dell’ormai ben noto disegno di traghettare il mondo in cui viviamo verso una ben precisa direzione da un punto di vista economico, finanziario, ecologico, sanitario e tecnologico. Mi scuso per il click bait.
Questo post è un po’ più personale e nasce da una spinta interiore che da circa 6 anni mi sta direzionando verso nuovi orizzonti e che si sta facendo sempre più intensa grazie anche al fortuito incontro e successiva adesione a questa scuola, Inner Innovation Project. Questo post nasce da uno shock interiore, una crepa causata dalla pratica quotidiana di un esercizio proposto in un seminario del METODO SPHERA di pura osservazione in cui ognuno di noi è chiamato ad essere più presente nella vita di tutti i giorni senza l’ausilio della mente. Osservare il mondo come la prima volta, senza la partecipazione di vocine sempre pronte a dimostrare di aver studiato.
Qualche anno fa ho potuto realizzare che c’era “qualcosa” mai notato prima e di cui mai nessuno mi aveva parlato. Una presenza in grado di osservare e accogliere non solo tutto ciò che accade nel mondo in cui viviamo ma anche tutto ciò che fino a qualche momento prima pensavo di essere: pensieri, emozioni, sensazioni corporee, percezioni apparivano e scomparivano in me, come immagini su uno schermo. Se prima c’ero io, Andrea, che percepiva il mondo esterno, ora c’era un altro centro che osservava sia il mondo interno che esterno.
Questo evento di espansione ha letteralmente spazzato via in un battito di ciglia interi pezzi di “me”, lasciando invece intatti molti altri schemi, ideologie e abitudini che però ora potevo osservare da spettatore non pagante. Pensavo di aver oramai sotto scacco mente ed emozioni e che da quel momento in poi ne fossi libero da ogni condizionamento senza accorgermi che proprio quel pensiero era frutto di un meccanismo di sopravvivenza della mente meccanica non affatto contenta di essere stata retrocessa da star hollywoodiana ad attore non protagonista.
La pratica proposta da Andrea di Terlizzi di pura osservazione tramite gli occhi della coscienza di suoni, profumi, luoghi, sapori, sensazioni tattili, mente ed emozioni ha palesemente evidenziato quanto subdoli e potenti siano certi vecchi schemi di interpretazione della realtà e di comportamento nel relazionarmi col mondo esterno portandomi spesso ad una reazione piuttosto che ad un’azione. L’aver scoperto di non essere nulla di tutto ciò che pensavo essere ha certamente avuto un impatto significativo sulla mia personalità ma in questi giorni, grazie alla pratica, ho notato l’esistenza di vecchi veli mentali ed emotivi appartenenti ad un passato che non mi appartiene ancora fortemente ancorati e nient’affatto contenti di lasciare la presa.
Un grande reset. E’ questo che sento debba avvenire in me per far spazio a qualcosa che vada oltre il conosciuto, per uscire da tutti gli schemi e avere il coraggio di concedermi al dubbio e all’ignoto per percorrere strade non ancora calpestate. Mentre scrivo non nascondo un certo sgomento nell’aver realizzato che la maggior parte delle cose apprese nella mia vita siano frutto di manipolazione o beata ignoranza e che la grandissima maggior parte (se non tutti) dei miei pensieri ed emozioni siano di tipo meccanico e influenzati da un sistema in cui ero e sono tutt’ora in parte identificato. A dire il vero rappresenta un vero e proprio shock per il mio sistema operativo mentale ed emotivo. Ma sento che questa sia l’unica strada da percorrere per far avvenire una vera e propria rivoluzione individuale e collettiva, l’unico modo per emanciparmi dal sistema.
Non ho mai avuto fino ad oggi una guida o maestro nel navigare questo infinito oceano della coscienza, in parte perché non ne avevo mai incontrata o riconosciuta alcuna lungo il mio viaggio e in parte per presunzione di poter continuare a camminare da solo. Seppur in ultima analisi sono consapevole di essere io l’unico artefice del mio sviluppo interiore, solo ora capisco quanto importante sia avere qualcuno che abbia già camminato su questo tracciato, qualcuno che abbia ben chiaro i vari meccanismi di controllo e inganno operati dal sistema nel manipolare una coscienza non del tutto immune al potere di mente ed emozioni per essere guidata in maniera più consapevole verso un “io” più vero. Posso quindi dire con una certa commozione di essere grato di non dover più camminare da solo.
“The day is coming when a single carrot,
freshly observed,
will set off a revolution”
– Paul Cezanne –