Pensieri ed emozioni possono influenzare in modo sensibile il nostro stato di benessere e salute?
Salute e benessere
Ciao a tutti! La prima cosa importante è operare una distinzione tra salute fisica e benessere generale. La salute indica un’integrità (più o meno completa) del sistema fisico, sotto il profilo fisiologico e anatomico. Siamo in salute quando non siamo ammalati e non siamo limitati da qualche problema “meccanico”.
Il Benessere ha una valenza più generale. Lo stato di benessere personale può dipendere da molti fattori. Possiamo vivere una generale condizione di malessere anche se siamo in piena salute fisica e possiamo sperimentare uno stato di benessere psichico anche se abbiamo qualche acciacco.
Salvo casi particolari, uno stato permanente di benessere psicofisico, emozionale e mentale, è un ottimo biglietto da visita per una condizione di salute ottimale.
Ormai tutti sanno che l’alimentazione è alla base del nostro stato di salute (anche se, cosa sia un’alimentazione sana, per molti non è affatto chiaro). Però, non tutti sanno quale influenza la nostra prische esercita sull’organismo.
A dire il vero è già da un po’ che la medicina moderna ha sancito in modo chiaro la connessione tra mente e stato di salute, sebbene – conoscenze teoriche a parte – lo spaventoso giro di denaro che ruota attorno ai medicinali e al consumo di “cibo spazzatura”, rimanga il signore assoluto della nostra società. Comunque, questi due aspetti – benessere generale e salute fisica – devono essere considerati strettamente collegati.
Rigenerazione cellulare
Oggi la parola stress la ritroviamo spesso sulla bocca di tutti, ma ben pochi sanno esattamente di cosa si tratti. Lo stress corporeo si verifica quando gli sforzi compiuti (per durata o intensità) superano le risorse fisiche a nostra disposizione. In altre parole, spendiamo più di quello che guadagniamo. Se questo dispendio si prolunga nel tempo andiamo in bancarotta, ossia abbiamo un crollo del sistema psicofisico. Lo stress può verificarsi esclusivamente sul piano fisico, su quello mentale, o su entrambi. In ogni caso, ognuno d’essi consuma risorse a disposizione dell’organismo.
Il nostro organismo non è stressato solo dall’attività e dai ritmi di vita ai quali siamo sottoposti. Ad esempio, quando non permettiamo una corretta rigenerazione cellulare perché non lasciamo pause sufficienti nell’ingerire cibo (a prescindere dalla qualità del medesimo), produciamo uno stress ossidativo.
Due medici hanno vinto il Premio Nobel per la medicina in seguito alla scoperta del meccanismo di “autofagia” che si attiva attraverso il digiuno e produce rigenerazione cellulare: Christian de Duve e Yoshinori Ohsumi.
Stress negativo e stress positivo
Alimentazione a parte, parlando di stress in senso generale, quello che non tutti sanno è che si deve distinguere tra stress negativo e stress positivo. I limiti del corpo fisico, ad esempio nello sport sono superati proprio attraverso una successione di stress controllati, che inducono una risposta corporea capace di introdurre nuove risorse per far fronte allo sforzo. Questo è uno stress positivo, perché rinforza l’organismo invece che portarlo al tracollo.
Un altro esempio di stress positivo è dato dal superare i nostri limiti nel corso di attività che ci danno piacere. Può accadere per sforzi di carattere mentale o per altri di natura fisica. Ci sottoponiamo a stress psicofisico che in condizioni normali rifuggiremmo, ma il piacere per ciò che facciamo fornisce ulteriore carburante.
Lo stress negativo, che sia di natura mentale, emozionale o fisica, conduce al deperimento. Come abbiamo detto, il termine “stress” va inteso in termini di “spesa” e “guadagno”. Nell’alimentazione, ad esempio, quando il nutrimento che forniamo tramite il cibo impedisce alle cellule di autorigenerarsi (in quanto produciamo più scorie che nutrienti assimilabili), si genera uno stress negativo. La medesima cosa avviene per quanto riguarda l’attività fisica, mentale ed emozionale.
Il ruolo della mente
Se possiamo sottoporci ad alti livelli di stress ottenendo risultati molto diversi fra loro, in certi casi deperimento e tracollo, e in altri aumento di energia e benessere, da cosa dipende questa differenza? La condizione psicologica è fondamentale. Svolgendo un lavoro che amiamo possiamo impegnarci in esso anche superando i limiti ordinari senza stressare l’organismo in modo negativo.
Se lavoriamo poco ma soffriamo per quello che facciamo, generiamo stress negativo. Quando ad esempio proviamo emozioni forti, nel nostro organismo accadono una successione incredibile di eventi, chimici ed elettromagnetici. Quando le emozioni sono positive, non stressano l’organismo (se non in casi eccezionali). Le emozioni negative, invece, anche di ridotta entità, se ripetute nel tempo, comportano stress negativo.
La nostra condizione psichica (intendo con questo termine l’unità tra emozioni e processi mentali) è alla base della salute corporea. Parlare di queste cose e citare le nuove scoperte scientifiche è affascinante ma anche abbastanza triste, perché indica quanto la società moderna si sia allontanata da conoscenze presenti sul pianeta da millenni. In effetti, si tratta di evidenze che non richiederebbero studi specialistici per essere comprese, se le persone fossero educate sin da giovani all’osservazione e all’ascolto di se stesse.
Quali sono i limiti reali del nostro corpo?
Quali sono i limiti del nostro corpo fisico? Quanto possono rigenerarsi i nostri organi? Quanto può essere forte il nostro sistema immunitario? La risposta a queste domande non è scontata e nemmeno univoca. Sia nello sport, sia in altre circostanze di vita, possiamo osservare variabili di enorme portata. Ma la domanda fondamentale è questa: quanto influiscono mente e condizione emozionale sul nostro organismo? E poi, dobbiamo distinguere emozioni e pensieri “passivi”, da emozioni e pensieri “attivi”.
Quello che sappiamo per certo è che il ruolo della mente e delle emozioni è fondamentale per accrescere o diminuire lo stato di salute generale. Gli studi compiuti sulla Meditazione indicano la potente influenza dello stato mentale ed emozionale nel modificare perfino alcune aree del cervello, e di come lo stress negativo, come le preoccupazioni e la paura, incidano sensibilmente sul nostro sistema immunitario. Parlando di salute, quindi, non possiamo assolutamente trascurare il benessere psicofisico generale, dato da una condizione emozionale stabilmente equilibrata e da una condizione emozionale non conflittuale.
Mente conflittuale e malattia
Purtroppo, la società che conosciamo genera quotidianamente abbondanti occasioni di conflitto. Apriamo un giornale, accendiamo la televisione o ci colleghiamo in rete, e siamo quasi subito investiti da notizie che esemplificano questo fatto.
È ovvio che non possiamo difenderci da tutto questo isolandoci dal mondo. La risposta migliore allo stress derivato da questo genere di società è quello di ritagliarsi uno o due momenti nella giornata per dedicarsi a una pratica di rilassamento, meditazione, o respirazione controllata. Ancora meglio, naturalmente, se pratichiamo quotidianamente dello yoga e ci dedichiamo a letture che elevino la qualità dei pensieri.
Le occasioni di conflitto, interne o esterne, riducono lo stato di benessere generale. Una mente conflittuale favorisce l’insorgere di malattie. Si tratta di un fenomeno ancora poco conosciuto dalle persone. In linea generale tutti ne parlano, ma possiamo osservare una certa superficialità nel considerare l’argomento. Forse occorrerà ancora molto tempo prima che questo aspetto assuma una posizione rilevante, soprattutto nel campo della prevenzione. Non mancano però gli studi. Sta ad ognuno di noi capire di più, informarsi meglio e sperimentare direttamente e seriamente l’influsso che pensieri ed emozioni hanno sul nostro organismo. Capendolo, si tratterà allora di avvicinarsi a quelle conoscenze che ne permettono il controllo e l’autoregolazione. Esse esistono da secoli. Ciò che ancora manca, nella maggior parte delle persone, è la consapevolezza della loro importanza.
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Buongiorno, collegandomi all’interessante articolo lancio un dubbio oltre l’ostacolo… si può dire che il famoso CONOSCI TE STESSO rappresenti l’alfa e l’omega del percorso umano? E quindi conoscendo noi stessi sapremo guarirci e guarire, risolvere conflitti interni ed esterni e così via.. oppure c’è bisogno di percorsi specifici per ogni campo dell’esistenza umana? Ovviamente non mi riferisco ad interessi professionali o hobbistici.😊
Conoscere se stessi è certamente di fondamentale importanza. Non si tratta però di conoscere i tratti della propria personalità ma di realizzare l’origine del proprio essere. Non è ovviamente molto semplice. Fortunatamente, anche la maggiore comprensione della propria parte più visibile e la realizzazione di uno stato di equilibrio e armonia continuativi sono bastanti a far si che l’intero organismo ne risenta in modo benefico. Questo non ha nulla a che vedere con specifici approfondimenti nel campo del sapere umano. È qualcosa di più intimo e profondo. Non è però corretto affermare che una più profonda realizzazione di se stessi implichi la capacità di guarire o guiarirsi in ogni circostanza. Il nostro corpo risponde alle leggi naturali del pianeta. È certo, però, che più ci armonizziamo e più l’intero organismo funziona correttamente e accresce il suo potenziale difensivo. Bisogna però strarre attenti a non cadere in una superficiale visione stile New Age in cui si pensa che basti pensare positivo per proteggersi da qualsiasi evento esterno che possa produrre una malattia. Credo sia chiaro quello che intendo.