Pubblichiamo la traduzione di questo post dall’inglese, fatta da Massimiliano dopo un interessante dialogo telefonico sull’argomento, perché introduce affascinanti considerazioni su cosa sia la mente e sui differenti modi per attivare funzioni parallele e diverse fra loro. Tutti i sensi possono essere percepiti attraverso la mente, a prescindere dalla sfera fisica, ma esistono modi diversi per farlo. È un discorso che si apre su questioni più complesse, come l’utilizzo di sensi non fisici al di fuori del corpo fisico. Qui si accenna al senso dell’udito, mentre nel post di settembre pubblicato sul nostro Magazine si parlava della vista.
Argomenti affascinanti per chiunque sotto il profilo della curiosità, ma particolarmente interessanti per chi studia la mente e le facoltà interiori. Basti pensare, ed è solo un esempio, all’utilizzo mentale dei Mantra. Ma questo è un argomento che tratteremo in seguito.
Andrea Di Terlizzi
Traduzione [di Massimiliano Sassoli de Bianchi] di un breve articolo di Alan Kendle, autore di un libro sull’argomento dell’afantasia: https://aphantasia.com/can-you-hear-that/
Pensa alla tua canzone preferita.
Permettile di suonare nella tua mente.
…Riesci a udirla?
Stavo cenando con mia moglie quando mi ha detto che aveva una canzone che non riusciva a togliersi dalla testa. Quando le ho chiesto cosa intendesse con questo, mi ha descritto un’esperienza simile al sentire la canzone suonare più e più volte nella sua mente.
“Cosa significa che puoi sentire la canzone suonare?”, ricordo di averle chiesto incuriosito.
Mi ha spiegato che poteva sentire la musica come se venisse riprodotta in tempo reale, in quel preciso istante.
Ero scioccato. Com’è possibile ascoltare della musica quando di fatto non è più in riproduzione? Questo pensiero mi aveva sconcertato. Questa capacità di riprodurre musica nella mente era per me qualcosa di straordinario, anche se non potevo comprenderla. Era come il gioco di prestigio di un mago televisivo!
“Mia moglie è forse una specie di maga?”, ricordo di aver pensato tra me e me.
Riflettendo, ho sempre creduto che quando si menziona un ritornello che ti rimane nella testa e ti ossessiona, anche quando non nessuno lo sta più riproducendo, era solo un modo di dire.
Ma ho capito velocemente che mi sbagliavo, che le canzoni ossessive di mia moglie non erano una sorta di trucco magico, ma facevano parte della sua particolare esperienza interiore.
In realtà, questa sua esperienza è abbastanza comune per la più parte delle persone.
Com’è che alcune persone hanno accesso alle canzoni, indipendentemente che le sentano di fatto con le loro orecchie? E perché non mi ero mai reso conto prima che le persone avevano accesso a musica, suoni, e persino voci, nell’orecchio della loro mente?
In quanto persona afantasica, non possiedo la capacità di produrre nella mia mente né immagini visive né immagini musicali. Chi non ha mai sperimentato un ritornello ossessivo nella mente, come può pensare che sia possibile?
Fu allora che mi resi conto che l’afantasia colpiva tutti i miei sensi.
Ciò che ho trovato ancora più straordinario, grazie a questa discussione iniziale con mia moglie, è che non solo poteva sentire la canzone nell’orecchio della sua mente, ma poteva anche controllare l’esperienza alzando o abbassando il volume. Come era possibile?
Dopo che accettai il fatto che riprodurre musica nell’orecchio della mente fosse qualcosa che gli altri, senza afantasia, potevano sperimentare, la mia curiosità prese il sopravvento, e ho iniziato a cercare risposte.
Quanti sono coloro che possono riprodurre canzoni nella loro mente, controllandone anche il volume? Ho iniziato a fare domande del tipo:
Riesci a pensare a una canzone e riprodurla nella tua mente?
Quanto è forte o debole il suono?
Puoi regolare il volume?
Qual è la qualità del suono? È come una suoneria vecchio stile, a 16 bit, come la registrazione di una moderna colonna sonora, o è più simile a un concerto dal vivo?
Quanto assomiglia all’esperienza reale?
Nel corso di questa mia indagine, un mio caro amico mi ha detto che era in grado di comporre un intero brano musicale tutto nella sua mente. Mi ha descritto la sua capacità di controllare diversi gruppi di strumenti musicali allo stesso tempo, dagli archi alle percussioni, e che poteva farlo fino a tre strumenti.
TRE STRUMENTI! Sicuramente, doveva trattarsi di una sorta di trucco mentale.
La capacità di riprodurre una canzone, di suonare svariati strumenti, e controllare l’intera esperienza nell’orecchio della mente, suona per me davvero sorprendente, ed era al di là di qualsiasi cosa avessi mai immaginato fosse possibile.
Ho iniziato a chiedermi: è questo il limite? O altri possono spingersi oltre questa esperienza?
È possibile per alcuni comporre la musica di un’intera orchestra con 10 o anche 20 strumenti diversi, nella loro mente?
Mi sconcertava il solo pensarci. Com’è che prima d’ora non avevo mai sospettato che queste cose fossero possibili?
Suppongo che non potremo mai sapere cosa accade veramente nella mente di altre persone, se non facciamo domande e indaghiamo sulle loro esperienze interiori.
Più ci penso e più divento curioso, e mi vengono in mente altre domande.
La musica è fatta di vibrazioni dell’aria, quindi come funziona? Riesci a sentire le vibrazioni del suono nella tua mente? Quali sono esattamente i limiti della musica che viene riprodotta nella mente, rispetto a quella riprodotta fisicamente? Esistono dei limiti?
Ci sono così tante domande che vorrei porre. Immagino si possa dire che ho una profonda curiosità per questo argomento.
Tanto che ho scritto un libro sulla mia esperienza con l’afantasia e su alcune delle scoperte che ho fatto parlando con altri delle loro esperienze. Il libro si chiama: “Aphantasia: Experiences, Perceptions and Insights.”
Fare domande e indagare sull’esperienza di altri è il primo passo per scoprire di più su questa prospettiva unica sul mondo, che chiamiamo afantasia.
Dopotutto, ci è voluta una conversazione con mia moglie a cena solo per rendermi conto che non avevo ancora compreso appieno la gamma di abilità sensoriali che si manifestano nella mente altrui…
Quando pensi alla tua canzone preferita, riesci a sentirla nell’orecchio della tua mente?
Volevo scrivere ad Alan Kendle, per avvertirlo di aver tradotto in italiano il suo articoletto sull’afantasia auditiva, ma mi accorgo che ha lasciato questo piano di recente. Al link indicato qui di seguito, trovate alcuni tributi alla sua persona, da parte di membri della “comunità degli afantasici”: https://aphantasia.com/alan-kendle/