Om Mani Padme Hum

Questo Mandala, tipicamente tibetano, è molto antico e talvolta riprodotto con colori diversi, o inserito come parte di mandala più complessi.
Le iscrizioni che circondano il centrale simbolo dell’Om, nella grafia tibetana e non sanscrita, rimandano ad una tradizione tipica del Buddhismo Tibetano, in base alla quale le preghiere o i mantra esposti all’aria, espandono la loro influenza nell’ambiente in cui si trovano.
La circolarità della scritta, in questo caso, sostituisce per la sua dinamicità il concetto di “ruota della preghiera”, quei bellissimi cilindri che nei templi tibetani sono costruiti in modo da poter ruotare sul proprio asse, quando sono messi in moto con le mani.
In una struttura bidimensionale e grafica, il disegno compiuto a cerchio genera vibrazionalmente tale dinamicità.

Se il mandala è usato per la concentrazione, si deve mantenere fisso lo sguardo sul simbolo centrale, ripetendo mentalmente il Mantra OM. Quando la concentrazione è perfetta, il resto del mandala tende a sfocare, fino a dissolversi alla vista del praticante.