La ricerca interiore è sempre stata presente nella storia dell’umanità, probabilmente fin dalle sue origini. Sicuramente possiamo definirla come una sorta di “esigenza personale” che può nascere a un certo punto nella vita di un individuo, a prescindere dal luogo di nascita, dalla religione o dalla razza di appartenenza.
Possiamo affermare che, a prescindere dalle condizioni esterne, è sempre stato un fenomeno individuale che ha un senso preciso e origini profonde (si potrebbe aprire un lungo discorso su questo, che però è ampiamente trattato in tutti i testi di Inner Innovation Project).
Lo scopo di questa riflessione è un altro, ovvero: come può influire lo sviluppo interiore di una persona all’interno della società?
Innanzitutto chiariamo cos’è un percorso di ricerca interiore capace di consentire un reale sviluppo interno: possiamo definirlo un sentiero di riscoperta delle potenzialità dell’essere umano e anche un percorso di ricerca spirituale.
Comprendere il potenziale umano significa sviluppare la piena consapevolezza dei processi del pensiero e della gestione emotiva. Si tratta di imparare a distinguere i pensieri meccanici e condizionati, con le relative emozioni superficiali, per arrivare a una mente calma, ordinata, veloce e silenziosa, depurata da quei pensieri ripetitivi e condizionati che non ci appartengono (molto spesso intrisi di ansie, paure e preoccupazioni, invece che di idee, intuizioni e soluzioni più vicini a come dovremmo essere).
Un serio percorso di ricerca interiore consente di toccare tutto questo, agisce nell’immediato sulla vita e permette di acquisire padronanza di sé. Questo ci rende più solidi, armonici e stabili, capaci di assumerci responsabilità per noi stessi e per gli altri (ma senza più tensioni, ansie e spreco di energie). In questo modo siamo in grado di usare la mente in maniera rapida ed efficace, mantenendo calme le emozioni e divenendo quindi molto più efficaci in ogni situazione .
Le emozioni sotto controllo non generano una repressione, come molti immaginano; al contrario, saper gestire il mare in movimento delle emozioni, consente di fermare le onde di superficie, per accedere alle profondità di una gamma emotiva molto più ampia e bella, pulita da un substrato grigio e paludoso; una condizione che si eleva verso sentimenti più sani, puri ed elevati, quali la compassione e lo sviluppo di maggior amore verso sé stessi e gli altri.
Date queste brevi premesse (quello che si può toccare è di portata ancor più ampia) una persona che raggiunga questo tipo di condizione, come influirà sulla famiglia, sul lavoro, sugli altri?
È evidente che un individuo con le qualità sopra descritte, inserito all’interno della sua vita sociale, affettiva e lavorativa, non potrà che offrire un grande aiuto in qualunque situazione, perché avrà la calma e la lucidità per trovare le soluzioni migliori con una visione ad ampio raggio e inclusiva degli altri; disporrà di maggior saggezza, di calore umano, di sufficiente empatia per comprendere e aiutare con dolcezza, e di stabilità interiore per divenire un punto di riferimento solido e accogliente, cui fare affidamento.
Queste caratteristiche sono figlie di un carisma che diventa man mano più evidente e concreto, attraverso la progressione interiore dell’individuo.
Parlo di progressione interiore, in quanto non esiste un punto di arrivo nel processo di sviluppo interiore, perché ogni volta che si dischiude una porta si accede a un ulteriore livello di consapevolezza, sempre più profonda e straordinaria (che si apre a sua volta su nuove possibilità).
Proviamo a immaginare gli effetti prodotti da una o più persone dotate di queste caratteristiche, all’interno di posizioni influenti nel mondo della politica, dell’economia, delle organizzazioni mondiali da cui dipendono molte scelte. Una condizione dove, alla base dell’agire, esistano qualità umane non dirette dalla prevaricazione e da un’esclusiva ricerca del profitto personale, ma illuminate da una visione più lungimirante per il bene di tutti, unita a un’ intelligenza vera che sappia trovare nuove soluzioni a vecchi problemi (nella capacità di collaborare con gli altri per massimizzare ogni pensiero e ogni azione). Uniti per un Bene comune, per il presente e per il futuro di tutto il mondo e di quello che verrà.
Può sembrare utopia ma sarebbe invece una logica e immediata conseguenza di esseri umani maturati interiormente attraverso una ricerca seria e profonda sulla natura umana.
Dovrebbe essere l’unico e vero scopo di ogni esistenza.
Ma come può una società essere preparata a questo? La nostra società è pronta per una simile visione, dato il disagio e i problemi che ci sono comunicati incessantemente?
È sicuramente vero che, attualmente, è in crescita il numero di persone, a tutte le età e ovunque nel mondo, che avverte la traenza – più o meno chiara – di trovare significati dell’esistenza più profondi e risolutivi, che non si accontenta più di una vita preordinata fatta del cliché sociali e poco tempo libero; che non si accontenta più di lavorare tutta una vita per un mero scopo materiale, solo per soddisfare, se tutto va bene, qualche effimero ed evanescente piacere.
Questo “bisogno di altro” si avverte chiaramente nell’insoddisfazione permanente di una società che ha pienamente appagato (almeno per molti) i bisogni primari di sussistenza, cosa che è sembrata per un po’ un punto di arrivo, ma che poi ci ha traghettati verso bisogni materiali sempre più numerosi, superficiali e inutili, che ci hanno allontanati dalla raffinatezza della cultura, della conoscenza, dello studio, dirigendo i desideri su agglomerati inutili di oggetti di cui ormai abbiamo piene le case e che ci hanno lasciati più insoddisfatti di prima.
A questo punto… cosa fare? Per quanto riguarda le scelte individuali ognuno può’ in sé stesso lavorare su questi aspetti. Per quanto riguarda l’agire nella società, si potrebbe sicuramente partire dall’educazione dei giovani.
Se nelle scuole fosse insegnata la vera Meditazione, il controllo dei processi mentali, l’arte dell’osservazione e della concentrazione, la bellezza della conoscenza e lo spirito gioioso della ricerca, assieme allo sviluppo delle più nobili qualità di cui siamo dotati, come l’amore e la propensione ad aiutare gli altri, molto potrebbe cambiare.
Si potrebbe favorire una generazione di giovani dotati di enormi capacità intellettive e di cuore, in grado di collaborare, di ridare una nuova direzione all’economia, alla politica, all’ambiente e a tutto il sistema (inteso in senso globale), con una visione di Umanità fiera e priva di confini e barriere.
Potrebbero svilupparsi uomini e donne più saggi e capaci di dirigere al meglio le sorti di questo bellissimo pianeta azzurro, che da sempre ci offre tutte le possibilità per vivere pacificamente, in armonia e nel rispetto, donando in abbondanza e a tutte le specie ciò che serve per proliferare senza la tendenza all’usurpazione, allo sfruttamento e alla colonizzazione, che fino a oggi l’essere umano ha saputo esprimere.
Non più un essere umano che distrugge il pianeta e la dignità di altri esseri viventi, alle spalle di moltissimi sfortunati che non hanno nemmeno di che mangiare ( in un epoca in cui un terzo della produzione mondiale di cibo viene buttata via, con indicibili torture legalizzate sul regno animale e… tanto altro), ma un nuovo essere umano evoluto e non più schiavo di paure, bisogni e false sicurezze, capace di preoccuparsi per gli altri e consapevole d’esser parte di una grande fratellanza/famiglia, dotata delle più meravigliose e sfaccettate differenze.
A tutto ciò potrebbe dare origine il diffondersi di una propensione a guardarsi dentro, un’educazione alla Meditazione, un recupero di ideali universali.
Solo un sogno?
Idealismo privo di concretezza?
Questo è ciò che sempre è stato detto, alle soglie di ogni grande cambiamento.
Eppure, nei millenni, i cambiamenti sono avvenuti.
E sempre… sempre… a partire dalla consapevolezza individuale.
Molto bello Giorgia!!