Presentiamo un estratto dal capitolo introduttivo del nuovo libro di Antonella Spotti e Andrea Di Terlizzi, “TRASCENDENZA”, atteso seguito del precedente testo “LA MEDITAZIONE PROFONDA”.
Il libro sarà disponibile a novembre.
Come gli Autori avevano preannunciato, questo E-Pub (corredato da audio e video come il primo) completerà il lavoro presentando i tre Centri superiori e alcuni procedimenti tecnici connessi.
Nel testo sarà ancora più evidente il concetto di “metafisica” nel percorso interiore e di come l’aspetto “Trascendenza” sia da intendere come qualcosa di estremamente concreto e per nulla astratto.
Il libro è un ulteriore passo avanti per quanto concerne la Meditazione profonda e introduce in modo esauriente anche i concetti di “Meditazione senza tecnica” e “Stato naturale”, che gli Autori hanno promesso di approfondire ed espandere in futuro.
A nostro parere mai, come in questo nuovo lavoro, diventa chiaro e comprensibile l’avvicinamento di due visioni per alcuni inconciliabili: l’applicazione di tecniche metafisiche e lo sviluppo di una condizione naturale priva di qualsiasi tecnica.
Si tratta di due approcci che, secondo gli Autori, non solo non collidono fra loro, ma sono anzi indispensabili per la realizzazione di un concreto e non illusorio innalzamento della coscienza. Il segreto di questa alternanza risiede, secondo Di Terlizzi e Spotti, nel conseguire uno stato di consapevolezza naturale da mantenere – come stato di coscienza – durante l’applicazione di tecniche relegate a momenti specifici, evitando di diventare dipendenti e identificati in esse. Si tratta di un percorso di “attenzione” del tutto particolare, che in questo nuovo libro è spiegato in modo estremamente chiaro.
ESTRATTO DAL CAPITOLO INTRODUTTIVO
Partiamo da qui, dal titolo di questo nuovo lavoro. Che significato ha la parola TRASCENDENZA? Il termine deriva dal latino trans e ascendere, che significa salire al di là. Nella filosofia orientale sono sempre presenti due realtà, una trascendente e una immanente, spesso concepite come un’unica Verità’ che appare diversa solo ai nostri occhi.
Il concetto è naturalmente presente anche in Occidente. Giordano Bruno parlava di Dio in duplice modo: come “Mens super omnia” (Mente al di sopra di tutto) e come “Mens insita in omnibus” (Mente presente in ogni cosa). L’aspetto trascendente del Divino, in questa concezione, rappresenta qualcosa di esistente ma di non raggiungibile dalla logica filosofica, mentre quello immanente costituisce proprio il fulcro di ogni filosofia.
L’esistenza stessa della parola TRASCENDENZA definisce come un dato di fatto la possibilità di innalzarsi e ascendere verso una dimensione di coscienza situata oltre la portata della mente e delle percezioni sensoriali. Cosa implica questa possibilità?
Esiste un aspetto fondamentale del pensiero filosofico che ci permette di comprendere meglio ciò di cui parleremo; esso consiste nella bivalenza tra la visione dualista e quella monista, come concezioni della realtà. Il monismo riconduce la pluralità di tutto ciò che esiste ad un unico principio, o sostanza. Nella classica visione religiosa cristiana o islamica (dualista) abbiamo una netta differenziazione tra il Dio trascendente e separato dall’universo da lui creato e la sua creazione. Per la concezione monista Dio è tutto, il creatore e il creato, e da questo punto di vista anche la forma di vita più insignificante è considerata parte della Divinità. Tutto ciò che esiste è qualcosa che vive nella Mente stessa dell’Uno, inseparabile da questo Uno.
Partire da qui è utile per comprendere la natura dello Yoga e di altre Scienze Interiori. All’interno di questa visione il concetto di TRASCENDENZA è più facile da capire: non esistono due realtà, una spirituale e una materiale. Esiste una sola ENERGIA che si manifesta in miliardi di modi diversi. Questo significa che ogni essere umano contiene in sé le Radici stesse della sua origine. La Scienza dello Yoga stabilisce un percorso trascendentale di sviluppo della coscienza, la quale deve riconoscersi come parte del Tutto.
TRASCENDENTE e IMMANENTE non sono quindi due differenti realtà, ma aspetti dello sviluppo evolutivo della coscienza. Definiamo come trascendente ciò che è momentaneamente al di fuori della portata dell’umana consapevolezza, e immanente ciò che da questa può essere percepito. La verità è una e non divisa. La separazione è solo un dato percettivo.
Ogni percorso evolutivo si compie per TRASCENDENZA. È una forma di espansione – consapevole – dell’Io sono. L’individualità si riconosce prima come diversa e particolare, poi come parte di una comunità di intelligenze e in seguito come un’onda nel mare: singola, individualizzata, ma anche inseparabile dal mare nel suo complesso. Abbiamo quindi una progressione della consapevolezza di questo genere: IO, NOI e… TUTTO.
Questo processo, che a parole sembra solo un’affascinante teoria, comporta invece enormi e potenti cambiamenti nella coscienza individuale, avendo come conseguenza diretta l’espressione di un potenziale di straordinaria efficacia in ogni singola vita.
Per fare un esempio semplice e comprensibile, consideriamo il fatto che un animale non ha molte possibilità di emanciparsi dalla sua condizione semi-meccanica e istintuale (o non ne ha per nulla). Se scoppia un incendio non può far altro che fuggire e lo farà senza progettare una via di fuga alternativa (e migliore) a quella che gli suggerisce la paura del momento e la capacità codificata dalla specie cui appartiene.
Un essere umano, sebbene mediamente non si comporti in modo molto diverso, contiene però la possibilità di controllare la paura, di valutare e stabilire quale strategia applicare. Sappiamo che non tutti gli esseri umani sono uguali; dipende dal livello di consapevolezza raggiunto. Molti, in una situazione di pericolo, sono presi dal panico e si calpestano vicendevolmente. Tuttavia, la possibilità di trasformarsi in individui razionali e consapevoli è insita nella totalità della specie umana.
Ora, immaginiamo semplicemente che una persona possa raggiungere un grado di consapevolezza tale da elevarla enormemente rispetto alle ordinarie reazioni umane. Le sue reazioni dinanzi alla vita, il suo potenziale e la sua intelligenza, le permetterebbero di gestire in modo completamente diverso l’intera esistenza. Questo è l’effetto visibile e traducibile nella quotidianità di una TRASCENDENZA avvenuta. Non si parla quindi di qualcosa di teorico e “spirituale” nel senso di aleatorio e non calcolabile ma di un cambiamento concreto che influenza le esperienze di vita.
Accantoniamo perciò l’idea che il termine TRASCENDENZA indichi qualcosa di astratto e psicologico. Tutt’altro. Trascendere significa certamente percepire, comprendere e sperimentare qualcosa che sta oltre le ordinarie esperienze umane, ma anche realizzare un concreto potenziale energetico, psichico ed emozionale, che si pone al di sopra delle comuni possibilità.
Questo non si risolve nell’ottenere speciali capacità mentali (pur non escludendole), ma principalmente nel vincere quello che imprigiona l’essere umano al regno animale: la paura della morte, gli istinti incontrollati, l’incapacità di creare protocolli esistenziali armonici e liberi dall’aggressività e dalla divisione. Usando parole più semplici e comprensibili, la TRASCENDENZA ci avvicina a quel Potere Divino che è parte del Tutto.
Lo Yoga (sempre inteso come Scienza Interiore e non come pratica fisica), attraverso le conoscenze della metafisica e delle sue tecnologie, sviluppa quella parte di noi che può innalzare la consapevolezza individuale a un livello più universale; e lo fa operando sulla sfera psichica ed energetica, non attraverso metodi psicologici. La conoscenza teorica è importante per indirizzare la pratica ma la sapienza delle Scienze Interiori non è mai dissociata dalla concretezza di procedimenti che generano effettivi cambiamenti interiori.