L’unica scelta possibile

Cosa ci rende felici, o infelici?
Oggetti?
Eventi?
Disillusioni o successi?

Tutte queste cose hanno potere su di noi, perché le consideriamo reali.
Potrebbe essere altrimenti? Come potrebbero non essere reali, dato che le sperimentiamo?

Molte migliaia di anni fa c’era chi scriveva che tutto ciò che sperimentiamo è un riflesso della nostra mente. Quando ci addormentiamo e sogniamo, i nostri sogni sono un riflesso della nostra mente (del suo lato conscio o inconscio).
Questo è accettato.
Noi però riteniamo che nello stato di veglia ciò che sperimentiamo sia reale.
E se non fosse così?
La materia che tocchiamo è concreta. O almeno, il nostro cervello è strutturato per rimandarci questa sensazione di concretezza. Comunque sia, non è la materia a renderci felici o infelici, ma come noi reagiamo all’impatto con ciò che essa rappresenta.
I nostri sentimenti e tutte le emozioni sono un riflesso della nostra percezione del mondo.
Non sono null’altro che questo.
Cambiare questa percezione-pensiero significa ottenere il potere di mutare anche gli stati d’animo, i sentimenti e le emozioni; cioè… la nostra vita.

Nel film “Matrix”, del 1999, all’interprete principale sono offerte due pillole; una gli permetterebbe di vedere la realtà per quella che è, l’altra di dimenticare ciò che ha già scoperto e tornare a vivere il sonno di centinaia di migliaia di altre persone.
Noi non viviamo una condizione molto diversa. Siamo sempre davanti a un bivio.
Da un lato si apre un sentiero poco visibile, che può condurci al di fuori di una realtà virtuale prodotta interamente da “una mente collettiva”, di cui la nostra è solo un frammento; dall’altro, appare la vasta e asfaltata strada percorsa da tutti, nella quale ogni oggetto percepito è riprodotto da quella mente collettiva.
Se siamo abbastanza svegli, ci troviamo spesso dinanzi a questo bivio.

Quante volte, durante un sogno notturno, abbiamo la lucidità per accorgerci in tempo reale che stiamo sognando? Raramente.
È ancor più raro rendersi conto che il mondo in cui viviamo non esiste, così come lo percepiamo, e che i nostri pensieri sono solo parzialmente “nostri”; e con essi, i sentimenti e le emozioni che sperimentiamo.
Le persone incolpano dei loro malesseri i politici, le banche, l’immigrazione, la società moderna, e molte altre cose; ma la società, nel suo assieme, è contenuta in un pensiero collettivo che ha origini antiche e lontane. Per liberarci da questa “malìa” dobbiamo distaccarci dall’influenza di una matrix psichica che avvolge tutto; dobbiamo conquistare una totale autonomia di pensiero e sentimenti. Non è facile, perché ci siamo formati in questo ambiente. I nostri pensieri sono intrisi della qualità in cui abbiamo vissuto.
La sua forza non è data da qualche misterioso “potere”, ma dalla sua invisibilità e dalla nostra accettazione e fede in ciò che ci sembra essere reale.
Molte migliaia di anni prima del film “Matrix”, già ci hanno parlato del mondo virtuale in cui ci dibattiamo. Lo hanno fatto con un termine sanscrito, suggestivo e dal suono dolce: MAYA.
Dolce e ipnotico… come l’illusione in cui viviamo.

Ciò che è nascosto, che non è facilmente percepibile, ha una grande influenza. Non si può combattere un nemico invisibile. È molto più difficile sconfiggere un virus, che abbattere una montagna. I luoghi comuni, il pensiero di massa, le influenze che dirigono grandi onde emotive, sono fenomeni dall’estrema pericolosità, perché ogni singola persona è convinta di produrre in proprio un certo modo di pensare (che origina determinati sentimenti). Anche le persone più intelligenti stentano a rendersi conto della vastità delle influenze che subiscono.
Il pensiero, le parole, sono armi di una potenza inaudita. Possono dirigere milioni di persone verso un futuro migliore, o verso il baratro.
Anche le emozioni sono pericolose, quando non sono dirette da un pensiero lucido e obbiettivo. Agiscono su un piano più vicino alla materia densa. Sono come onde sonore, che propagandosi mettono in risonanza ciò che attraversano. Per questo si verificano facilmente eventi tragici in presenza di folle spaventate o arrabbiate.

Cercare il silenzio mentale, apprendere quest’arte, non ha solo un valore nell’ambito della ricerca interiore e spirituale. È anche un grande strumento di autodifesa. Le onde mentali ed emozionali provenienti dall’esterno non lasciano traccia se attraversano una mente silenziosa.
Per generare una collisione è necessario che una forza eserciti pressione su una massa. Se la prima è abbastanza forte, o la seconda è troppo debole, riuscirà a deformarla o spostarla. Ma nessuna forza può esercitare questa capacità sul Vuoto. Può solo attraversarlo e proseguire la sua corsa.
Quando la mente è silenziosa, ogni condizionamento diventa impossibile. Nemmeno le onde emotive possono generare scuotimento, perché senza la partecipazione del pensiero, le emozioni di chi si trova nel silenzio rimangono stabili.
Da questo silenzio nasce anche l’osservazione, che rivela in modo limpido gli inganni del pensiero massificato e l’instabilità delle emozioni collettive. Si sviluppa in tal modo una mente chiara, capace di analizzare i dati a disposizione, a partire da un ordine interiore.
Il messaggio che attraverso il Metodo Sphera cerchiamo di trasmettere non è teorico, ma pratico. Anche nell’ambito delle scienze antiche occorre liberarsi da tutti gli orpelli e da tutti quei dogmi che imprigionano la mente. Serve un procedimento pratico, concreto, che possa liberare la mente dalle illusioni che l’avvolgono e che generano sofferenza e paura.

La Libertà nasce quando possiamo distaccarci dalla paura e dalle aspettative. Nessuno può essere libero se è schiavo di un bisogno o se teme qualcosa. Ogni meta che colora la nostra vita genera debolezza. La paura del futuro – immediato o lontano – genera debolezza. Sia le aspettative e le mete, sia le paure, risiedono nel pensiero. Il mondo che vediamo è il riflesso dei nostri pensieri. Per essere liberi, dobbiamo prima sbarazzarci dalle immagini prodotte dal pensiero comune, che è sempre il risultato di influenze esterne.
Il fallimento della nostra società non dipende da come siamo governati – ovunque nel mondo – ma dal fatto che ogni singolo essere umano è facilmente governabile. La soluzione non può essere una rivoluzione esteriore, perché questa darà origine ad una nuova struttura sociale altrettanto fallimentare.
La sola risposta è una Rivoluzione Interiore.
Quando un grande numero di persone diverranno mentalmente ed emotivamente libere dai poteri condizionanti, dalla paura e dalle aspettative indotte dai continui desideri, si verificherà un cambiamento che nulla e nessuno potrà impedire.
Questo è importante per ognuno, perché descrive il fatto che ogni singolo individuo può fare qualcosa di influente proprio oggi, partendo da sé stesso e trasferendo ad altri la volontà e la possibilità di cambiare.
Ogni singolo uomo e ogni donna possono avere uno scopo più alto che non il semplice sopravvivere. Chi sa comprendere che esiste una vasta rete d’influenza che ci ottunde, può combattere questo nemico invisibile prima di tutto in sé stesso e parlarne ad altri, facendo nascere i giusti interrogativi e dando un contributo in prima persona ad un cambiamento di pensiero.

Qualcosa sta accadendo, in tutto il mondo. Qualcosa che sta portando le persone a livelli di mancanza di empatia veramente pericolosi. La nostra penisola, poco più di un villaggio, se paragonata alla vastità del pianeta, non fa eccezione. Il bullismo è in aumento fin dalla giovane età. Oltre a ciò, ogni anno sono uccisi in Italia circa 22 bambini (quasi due al mese). Da chi? Dai loro genitori.
Dal 2.000 a oggi ci sono stati più di 3.550 omicidi in famiglia (per lo più, uxoricidi).
È impressionante, ma circa la metà degli omicidi avvengono in famiglia o nella sfera affettiva di coppia. Sono dati assolutamente tremendi, ai quali si assommano le frequenti violenze sulle donne (in Italia) e le centinaia di migliaia di atrocità compiute ovunque sul pianeta.
La mancanza di solidarietà, l’anafettività, la disperazione emotiva, la perdita di equilibrio psichico, sono in crescente aumento anche tra i giovani.
Veramente qualcuno pensa ancora che questo oscuro processo possa essere contrastato da regole sociali o dalla politica?

Politica, economia, lavoro, follia personale, non sono fenomeni alieni, ma il prodotto del pensiero umano. Per cambiare un assetto sociale che genera ingiustizie, paura e sofferenze, occorre cambiare sé stessi. E se anche fosse che – come alcuni sostengono – tutte queste cose fossero proprio determinate da influenze aliene, non cambierebbe assolutamente nulla.
Chi è condizionabile e non ha il governo di sé, può essere asservito; chi è padrone di sé stesso ed è libero… no!
Il grande inganno, il velo di Maya (volutamente indotto o casuale che sia), sta proprio nel farci credere che la Libertà stia nell’avere opinioni. Le opinioni possono essere dirette. Le opinioni sono sempre e solo i riflessi della matrix.
Nel silenzio, nell’ascolto interiore, nel prendere le distanze da emozioni e idee massificate, nasce la percezione di ciò che sta dietro al velo d’illusione che avvolge tutto. È lì, è solo lì, che possono svilupparsi vera intelligenza, amore e spirito di fratellanza.
Chiunque pensi che le cose possono cambiare dall’esterno vive nell’illusione. Chi può mutare gli assetti sociali – politici ed economici – se è in grado di farlo per il Bene, significa che prima è cambiato dentro di sé. Non esiste alternativa possibile. Ogni altra alternativa è pura illusione.

Il potere per contrastare qualsiasi influenza deriva solo dalla consapevolezza e dall’autocoscienza, non dalle semplici opinioni mentali. Occorre quindi seguire un cammino pratico di rivoluzione interiore. Le teorie non bastano.
Questo significa che ogni singolo individuo, ognuno, può contribuire a vincere la battaglia di un conflitto silenzioso e invisibile che, se dovessimo perdere, condurrebbe tutti noi sull’orlo di un burrone profondissimo.
Può essere fatto, anche e soprattutto mettendo da parte i singoli interessi personali che nascono dall’ego; un ego che è stato formato proprio all’interno di quelle influenze che ci vogliono servi e non liberi. Chi cerca la Libertà, l’Intelligenza, il Bene, dovrebbe sempre più collaborare con chi enuncia analoghe aspirazioni e imparare anche a parlare, comunicare, generare influenze positive.

Perché il mondo non è estraneo a ciò che siamo. Il mondo siamo noi. Ognuno di noi.

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