L’amicizia

L’amicizia è un sentimento abbastanza raro. Per instaurare un vero rapporto di amicizia occorre disponibilità e apertura da ambo le parti. Non è semplice, perché ogni persona interpreta le parole “disponibilità” e “apertura” in modo soggettivo e quasi sempre attraverso parametri che tendono all’ottenimento personale. Pressoché tutti hanno bisogno della compagnia degli altri ma ognuno è propenso ad aprirsi ed essere “vero”, nella misura in cui percepisce, da parte di chi incontra, una predisposizione all’ascolto, al non giudizio e alla sincerità. Decisamente si tratta di qualità sempre più rare, perché la concentrazione su sé stessi è assai diffusa. È difficile sentirsi veramente ascoltati e accettati. È difficile anche non abusare di questa fortuna, quando capita. Molte persone, infatti, se incontrano qualcuno disposto all’ascolto, lo trasformano in un puntaspilli dei loro problemi, senza nemmeno considerare i sentimenti di chi hanno davanti.

La vita dovrebbe essere presa con più leggerezza. “Leggero”, non significa superficiale (la superficialità abbonda). La leggerezza è assenza di pesi inutili. Una volta una persona mi ha fatto osservare che in realtà il mondo è qualcosa su cui non è il caso di scherzare, perché è pieno di tragedie e sofferenze.

È vero; è assolutamente vero. Questa è una ragione in più per cercare di essere leggeri e trasmettere all’esterno più levità possibile. Si tratta di qualcosa che non esclude assolutamente la serietà nel valutare le cose e nell’intrattenere rapporti rispettosi con gli altri. Esistono molte cose brutte, ma certamente riempire la mente e il cuore con ciò che di peggio esiste, non è di aiuto a sé stessi e a chi si ama.

L’antico assioma: “Ludendo docere” esprime bene l’idea; anche una cosa tanto seria come l’insegnamento, può (e deve) essere vissuto nel divertimento e nella leggerezza. Credo che la saggezza senza leggerezza sia un “pacco” tremendo, difficile da digerire. Secondo la mia opinione è la stessa cosa anche per l’amore e l’amicizia (sempre che fra i due esista una reale differenza).

Trovo che l’amore umano, la passione fra i sessi e l’amicizia, quando sono appesantiti da paure, aspettative, gelosie e timori di essere incompresi o traditi, divengano simili a tragedie afose e impastoianti, che alla fine agiscono come le sabbie mobili: ci tirano giù, fino a toglierci completamente il fiato, uccidendo la gioia di vivere.

Una delle cose più importanti, a mio avviso, perché si stabilisca una vera amicizia, è la “circolarità”. Con questo termine intendo un rapporto che non abbia posizioni subalterne. Nessuna gerarchia di ruoli, determinata dal carattere più forte, o dalla maggiore intelligenza, cultura, o ricchezza di una persona.

I caratteri delle persone possono differire e non è logico pensare che fra amici debbano esserci necessariamente la medesima cultura, la stessa capacità di affrontare la vita, uguali qualità umane, similare disponibilità economica, e così via. Tutta la natura è un’esplosione di armonia nelle infinite differenze. Dovremmo trarne un insegnamento.

Spesso le amicizie avvengono per similitudine e non sono sicuro che queste siano le migliori e le più profonde. Quando frequentiamo qualcuno perché è simile a noi, sicuramente il rapporto è più semplice, ma rischiamo in fondo di relazionarci solo a un’immagine speculare di noi stessi; un po’ come quando si legge un libro e lo si trova bello soltanto perché esprime dei concetti sui quali siamo d’accordo.

Credo invece che la profondità che si può ottenere stabilendo un’amicizia con chi è diverso da noi sia ineguagliabile; proprio perché tutto ciò che si rinfranca e si stabilizza è davvero un incontro con l’altro e non l’autocompiacimento del riflesso di sé stessi.

Per questo ritengo che la circolarità sia fondamentale nell’amicizia: nelle differenze, è basilare cercare di penetrare l’uno il mondo dell’altro, per scoprire quello che noi non possediamo, permettendo all’altro di mostrarcelo e cercando di manifestare noi stessi per ciò che siamo.

Chi si trova in una posizione di vantaggio sociale o psicologico, deve spontaneamente cercare di condividerla con chi è meno fortunato. Quando ci si sente in qualche misura più “piccoli” e “inferiori”, senza percepire un abbraccio incondizionato e privo di giudizio da parte di chi è in posizione di vantaggio, si finisce alla fine per soffrirne, rovinando una possibile amicizia.

È un aspetto molto importante dal punto di vista psicologico. Amicizia, per me, significa sapersi mettere da parte e ascoltare chi abbiamo davanti. Mettersi da parte, però, non vuol dire annullarsi in favore dell’altro. Così facendo, non avremmo più nulla di vero da offrire.

Ascoltare è una delle cose più difficili e molte persone sono troppo intente ad esprimere il loro pensiero per lasciare agli altri lo spazio sufficiente per enunciare il loro. Ciò vale anche per i sentimenti. Nell’amicizia, come nell’amore passionale, lasciar spazio è la cosa più importante. Questo, almeno, secondo la mia personale esperienza.

Non sono sicuro che amore ed amicizia siano cose differenti. Credo piuttosto che l’amicizia, come l’amore, abbia livelli differenti: quando essa si approfondisce oltre un certo grado, si entra in certa misura nella sfera dell’amore.

Tra uomo e donna si sviluppano dinamiche attrattive che definiamo “amore” (ma amore non è), e questo porta molte persone ad affermare che l’amicizia tra un uomo e una donna sia impossibile.

Da un certo punto di vista può essere più complessa, perché l’attrazione sessuale fa costantemente da velo, separandoci da un possibile rapporto intellettivo e di vero cuore.

Tuttavia, se non esiste vera amicizia in una coppia, il rapporto è destinato a durare poco; e se non sappiamo essere amici di un uomo o una donna, senza portarceli necessariamente a letto, significa che dobbiamo ancora maturare come esseri umani.

L’amicizia fa parte di quegli aspetti della vita di cui tutti parlano e che spesso sono sbandierati per il proprio interesse: “Se fossi un vero amico non faresti questo e quello”, oppure: “Ti ho dato la mia amicizia e mi hai tradito”, e così via.

Ritengo che l’Amicizia vera, quella che merita la “A” maiuscola, sia qualcosa che esula totalmente dal dare e avere, e – come l’amore – sia difficile da capire fino in fondo. Non è soggetta al tempo e tutto sommato nemmeno ad una costante frequentazione.

Si tratta di un sentimento che rimane inciso nel cuore e difficilmente può esservi sradicato, una volta che vi prende spazio.

Un segreto per trovare maggiore incontro con gli altri? Giudicare il meno possibile e non dare troppa importanza a sé stessi. Siamo tutti farfalle di passaggio; non è il caso di prendersi troppo sul serio.

1 commento su “L’amicizia”

  1. La Circolaritá è l’insegnamento piú veritiero e funzionante che ho carpito da te Andrea, quando mi incontro con qualche amico, io ho sempre questo sentire-fare e ci troviamo.
    Grazie Andrea

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